1) Sempre più imprenditori italiana guardano con interesse alla Slovenia dove la crisi energetica non esiste ed il costo dell’energia è circa cinque volte in meno. Costruito nel 1981, l’impianto dista 190 chilometri da Trieste e ha a disposizione una rete di cavi ad alta tensione che raggiungono il confine italiano. Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, insieme ad altri soci ha offerto alla Slovenia la possibilità di finanziare la costruzione in tre anni di un secondo reattore nella centrale di Krško in cambio di energia a prezzi vantaggiosi. Cosa ne pensa? Esistono margini di autonomia, o differenti soluzioni , anche per imprenditori Ferraresi?
Iniziative certamente importanti ma da sole non bastano, serve fare di più. Penso alla sospensione temporanea del sistema delle autorizzazioni ETS (per le emissioni di gas serra), alla destinazione alle imprese della quota di energia di produzione nazionale (anche da fonti rinnovabili) a prezzo calmierato, alla riforma o comunque alla sospensione dell’attuale meccanismo della formazione del prezzo dell’elettricità sganciandolo dalle quotazioni del gas. Quest’ultimo provvedimento è tanto importante quanto il tetto al prezzo del gas perché porterebbe benefici immediati e di non poco conto, fermando l’irrazionale vendita a prezzi folli dell’energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili che in alcune ore della giornata garantiscono anche il 60% dell’offerta e i cui costi di produzione non sono aumentati.
2) Ci sono casi di imprenditori italiani hanno deciso di lavorare all’alba per risparmiare sulla bolletta. Come è oggi la situazione delle imprese ferraresi? Avete riscontrato casi di criticità come chiusure o licenziamenti?
II rincari energetici costano alle nostre imprese il 13% della produttività. Se sui fattori internazionali e le dinamiche della formazione del prezzo sui mercati poco si può fare, a livello paese è possibile agire per la crescita della produttività delle imprese, per favorire gli investimenti, soprattutto green e digitali, e per la semplificazione amministrativa, che grava sulle imprese incidendo tra lo 0,5 e l’1% della loro produttività. Come al tempo della pandemia, assicureremo alle imprese il più ampio sostegno economico ma siamo anche impegnati, insieme alle associazioni di categoria, a formulare proposte concrete per la semplificazione, ad esempio, degli iter burocratici per l’installazione di impianti di energia alternativa. Oggi è a rischio la tenuta sociale del Paese, l’aumento dei costi di produzione e gestione delle aziende impongono interventi urgenti di sostegno e, allo stesso tempo, soluzioni strutturali non più procrastinabili. Serve un’azione congiunta che riporti il sistema economico su quei binari di competitività che avevano permesso alle imprese di tornare a crescere a ritmi sostenuti, dopo lo stop pandemico, trainando una risalita dei tassi di occupazione
3) Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo del Decreto Aiuti Ter, avvenuta lo scorso 23 settembre, sulle nuove misure di sostegno economico quante sono le aziende ferraresi che potranno beneficiarne?
Le principali misure adottate vanno dalla garanzia statale sui prestiti alle imprese in crisi di liquidità per il caro bollette all’estensione del credito d’imposta. Sono state, inoltre, introdotte aliquote del 40% per gli energivori e del 30% per le imprese più piccole che impiegano energia elettrica con una potenza superiore a 4,5 kw. Di fatto, si tratta di un beneficio sui costi energetici del 30-40% e non sulla differenza. Previsti anche benefici per le imprese esercenti attività agricola e della pesca in relazione alla spesa sostenuta nel quarto trimestre solare di quest’anno per l’acquisto del gasolio e della benzina utilizzati per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati produttivi adibiti all’allevamento degli animali.
4) La Camera di Commercio di Ferrara ha avviato iniziative per far fronte al Caro Bollette?
Ci stiamo muovendo in due direzioni finanziando, da un lato, parte delle differenze registrate in bolletta rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e, dall’altro, l’acquisto di beni e attrezzature funzionali al risparmio energetico e/o idrico che consentano di ridimensionare i costi aziendali e l’uso di combustibili inquinanti. Allo stesso tempo, in linea con le politiche europee, abbiamo già messo in cantiere progetti per la promozione dell’efficientamento energetico come strategia di contrasto al cambiamento climatico.
La Camera di commercio è fortemente impegnata anche sulla promozione e l’utilizzo dei fondi PNRR.
Solo una impresa ferrarese su tre è pronta a cogliere le opportunità del Piano nazionale di ripresa e resilienza e l’80% delle imprese di minori dimensioni non ha in programma di avvalersi di queste risorse. Qui c’è un tema fondamentale: occorre promuovere la diffusione dei contenuti del Piano e delle procedure di attuazione, di monitoraggio e controllo attraverso uno sforzo condiviso che permetta di orientare e di supportare le imprese nelle fasi propedeutiche alla predisposizione dei programmi di investimento.
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